non è un caso che Colombo provenisse proprio da qui.
Facciamo subito un balzo in avanti nel tempo, siamo agli anni del boom industriale italiano.
Il Paesino è una sorta di distretto industriale fondato su due industrie siderurgiche: La Tubi Ghisa e la Stoppani. La ferrovia taglia ancora a metà il centro del Paese, come una cicatrice, utile ad agevolare i movimenti operai che furono, fino a poco tempo fa.
Lo sviluppo rurale e poi residenziale avviene invece nell’entroterra: le due frazioni di Sciarborasca e Lerca sono rinomati punti di partenza per raggiungere l’Alta Via dei Monti Liguri, costituita da centinaia di km di sentieri e mulattiere, percorribili tutto l’anno, che collegano le estremità della Riviera Ligure e sono parte significativa del Parco del Beigua (oggi riconosciuto Patrimonio Unesco): il più vasto parco regionale naturale della Liguria.
Dalla produzione di calce, alla siderurgia. Chiusa l’ultima fabbrica nel 2004 il piccolo Comune ha dovuto riconvertirsi e ripensare il territorio ed il proprio trascorso operaio centenario.
La naturale riconversione culturale e sociale è, per conformazione geo-fisica, quella del turismo sportivo-outdoor, -tra mare, monti, tradizioni artigianali ed enogastronomiche- , che deve naturalmente affiancarsi a quello balneare, destagionalizzandolo.
Siamo oggi, dopo un lockdown, al cuore delle moderne riflessioni sulla necessaria riforma dello stato del benessere, orientata a inventare un nuovo modello di welfare che si affianchi a quello tradizionale, un secondo welfare sociale fatto di sport, natura e bellezza di cui devono essere protagonisti istituzioni pubbliche, soggetti privati, fondazioni erogative e terzo settore.
Su questo asset identitario basiamo la nostra visione futura: mettere al centro degli obiettivi strategici comunali, primi fra tutti, i cittadini residenti, affinché essi stessi, un domani, diventino ambasciatori di un nuovo modo di vivere.
Se il lockdown (e prima ancora la de-industrializzazione improvvisa) ha disgregato il vecchio concetto di “comunità”, è ora giunto il momento di ricostruirlo in modo nuovo, sostenibile, inclusivo, e volto a promuovere e radicare sani stili di vita. Da #iorestoacasa a #iovadofuori quindi.
A Cogoleto si può.